
Il ruolo delle fiabe nell’apprendimento linguistico
Spesso ci troviamo di fronte alla richiesta degli studenti principianti che stanno imparando una lingua straniera di leggere fiabe in quella lingua. Ma come insegnanti, come possiamo guidare i nostri studenti in questa situazione?
L’utilizzo delle fiabe nell’apprendimento/insegnamento delle lingue straniere può essere un metodo molto efficace per avvicinare gli studenti alla lettura nella lingua straniera.
Tuttavia, a un livello principiante (livello A1-A2.1), soprattutto nelle lingue agglutinanti e in quelle non indoeuropee, l’utilizzo delle fiabe potrebbe non essere altrettanto efficace.
Le fiabe sono principalmente rivolte ai parlanti madrelingua e, sebbene spesso siano considerate di facile comprensione perché scritte per bambini, contengono costruzioni grammaticali, espressioni e parole non sempre facili da capire. Spesso, inoltre, sono scritte in rima per stimolare l’interesse, la curiosità e l’immaginazione dei bambini, il che non facilita il lavoro di comprensione per gli studenti stranieri.
Per di più, nelle fiabe sono frequenti anche parole arcaiche, specialmente per mantenere la tradizione fiabesca.
Un altro dettaglio da non sottovalutare è che i giovani lettori o ascoltatori di fiabe, che sono i veri destinatari, sono spesso esposti quotidianamente alle costruzioni grammaticali e al vocabolario presenti nelle fiabe all’interno delle loro famiglie. Il che è facilmente riconducibile anche al fattore della ripetitività: tutti noi ricordiamo fiabe come Cappuccetto Rosso o Biancaneve perché ci sono state ripetute più e più volte durante la nostra infanzia e non solo.
Prendiamo ora invece lo studente di lingua straniera con una conoscenza limitata della lingua (elementare) che ha voglia di leggere le fiabe. Potrebbe anche essere molto motivato a cominciare a leggere qualche testo nella lingua straniera che sta studiando, ma da una parte la grande quantità di parole nuove e dall’altra tempi verbali complessi potrebbero presto stancarlo e bloccarlo.
È noto il ruolo fondamentale della motivazione nell’apprendimento linguistico. Perciò, soprattutto se lo studente si impegna davvero tanto a imparare quella lingua straniera, un eventuale scoraggiamento, apparentemente ininfluente, potrebbe persino allontanarlo emotivamente dallo studio, facendo sorgere in lui l’idea di non farcela. Potrebbe “erroneamente” pensare: “Nonostante il mio impegno nello studio, non riesco nemmeno a leggere fiabe per bambini!”.
Ma qui è necessaria anche una precisazione didattica: nel mondo dell’apprendimento possiamo parlare – restringendo il campo – di due stili cognitivi e, di conseguenza, dividiamo gli studenti in due gruppi:
studenti intuitivi e studenti analitici
È probabile che gli studenti intuitivi, seppur con una conoscenza linguistica limitata, non si sentano scoraggiati di fronte alle barriere lessicali o verbali perché sono più portati a interpretare le immagini, i metadati e a contestualizzare le parole che non conoscono, arrivando a una comprensione approssimativa del testo. Invece, la stessa cosa non si può dire per gli studenti analitici, che, davanti a qualche parola e tempo verbale sconosciuti, si sentono letteralmente come un pesce fuor d’acqua.
Qui ovviamente rientra in gioco anche l’importanza di conoscere il proprio studente e la sua forma mentis nell’apprendimento in generale e di guidarlo nel miglior modo possibile.
Per concludere, è importante sottolineare che, ai livelli pre-intermedi/intermedi e avanzati, le fiabe svolgono un ruolo innegabile sia per consolidare la conoscenza della lingua straniera sia per sviluppare le competenze grammaticali di anticipazione. Tuttavia, ai livelli elementari è fondamentale valutare attentamente le caratteristiche della lingua straniera e informare lo studente sull'”apparente facilità” delle fiabe, orientandolo verso testi semplificati appositamente preparati per gli stranieri.