Il Turco come Lingua Straniera (LS) VS Il Turco come Lingua Seconda (L2)

6 September 2021

La differenza tra questi due concetti, così simili ma così diversi, non è sempre chiara sia per quanto riguarda gli insegnanti di lingue che per gli studenti.

Se consideriamo rispetto agli insegnanti, la mancata consapevolezza della differenza tra LS e L2 si evince talvolta dalla scelta sbagliata dei materiali didattici, talvolta dall’incertezza su quale lingua usare in classe con gli studenti, il che influisce, spesso negativamente, sull’acquisizione linguistica degli studenti stessi, nonostante il loro impegno personale come parte attiva del processo linguistico.

Tra i risultati negativi di tale inconsapevolezza possiamo citare degli ‘apparentemente’ inspiegabili ma lampanti ritardi nell’apprendimento e un progressivo disinteressamento dello studente nei confronti della lingua studiata.

Quando gli studenti LS – che studiano il turco come lingua straniera e cioè fuori della Turchia – decidono di intraprendere questo viaggio impegnativo ma entusiasmante con un insegnante turco che non parla la loro lingua madre, potrebbero perdere di vista una questione molto importante detta ‘consapevolezza linguistica’.

Vediamo nel dettaglio cosa intendiamo quando parliamo di ‘consapevolezza linguistica’. 

Il turco è una lingua caratterizzata dalle cosiddette “espressioni culturali”, spesso difficili da spiegare allo studente straniero, se non ricorrendo all’uso di una parafrasi nella sua lingua madre. Quindi è fondamentale che l’insegnante possa guidare consapevolmente lo studente a fare confronti tra due lingue e culture (Eh sì, La cultura! Perché nell’insegnamento delle lingue non basta conoscere la grammatica bensì è fondamentale avere una buona conoscenza della cultura della lingua che si vuole insegnare). Tuttavia, è di grande importanza per uno studente che studia il turco come lingua straniera comprendere bene le differenze linguistiche-culturali tra la propria lingua madre e la lingua che sta imparando, specialmente fino al livello B1, livello soglia dopo il quale lo studente inizia a interiorizzare la lingua facendo lui stesso -spontaneamente- paragoni tra due lingue.

Invece uno studente di turco L2, ovvero colui che studia il turco in Turchia, vivendo già nel paese in cui si parla il turco, è esposto quotidianamente e involontariamente agli aspetti culturali della lingua e li interiorizza a sua insaputa, perciò, in tal senso, il contributo dell’insegnante di turco è ‘minore’ rispetto alla situazione di LS.

Per fare un breve esempio: La prima necessità linguistica di uno studente che inizia a studiare il turco in Italia, – cioè come LS – non è quella di imparare le espressioni idiomatiche, utilizzate spesso nelle conversazioni quotidiane in Turchia. Tuttavia, è possibile vedere che la pubblicità di molti corsi e scuole spesso si basa proprio su questo aspetto, sostenendo che imparare la lingua turca da un insegnante monolingue di turco sia il primo e l’unico requisito da richiedere quando si vuole imparare il turco.

In questo caso, risulta importantissima la scelta dello studente. Infatti qui spetta allo studente essere selettivo, consapevole di cosa desidera e di cosa vuole ottenere dal tipo di formazione che sceglierà.

Inoltre, le abilità di conversazione quotidiana (molto di più di un semplice scambio di ‘come va?’) e l’uso delle espressioni idiomatiche che abbiamo menzionato sopra sono tra le abilità che devono essere sviluppate a livelli avanzati nell’educazione linguistica. In caso contrario, il processo linguistico degli studenti LS potrebbe essere compromesso, perché le conversazioni quotidiane (che spesso in turco contengono frequenti modi di dire) sono spesso costruzioni che possono essere comprese e utilizzate non rispettando le regole grammaticali e solo dopo aver appreso bene la struttura grammaticale del turco (o di qualsiasi lingua straniera in generale). Oppure sentendole quotidianamente nel contesto in cui si parla il turco, come succede nel caso L2.

Il turco come seconda lingua (L2) corrisponde all’apprendimento del turco da parte di individui che si trovano in Turchia per motivi di lavoro, di studio o di famiglia. In questo caso intervengono – o dovrebbero intervenire – esclusivamente insegnanti madrelingua turchi. In tal caso l’insegnante non ha bisogno di conoscere la lingua madre dello studente (e neppure un’altra lingua straniera) perché il processo linguistico è quasi l’opposto della situazione LS:

Lo studente L2 impara prima la lingua per ‘sopravvivere’ nella società turca in cui risiede e nel frattempo, ma in maniera del tutto inconsapevole e spontanea, inizia a sviluppare la consapevolezza linguistica senza neanche ricorrere ai confronti tra la sua lingua madre e la lingua che sta imparando.

Lo scopo di questo tipo di insegnamento linguistico in L2 è far sì che lo studente sia in grado di usare la lingua con disinvoltura in un contesto ‘personale e pubblico’ durante la sua permanenza in Turchia (per maggiori info sul Quadro Comune Europeo di Riferimento: https://archivio.pubblica.istruzione.it/argomenti/portfolio/pelquadro.shtml). Per tale motivo le regole grammaticali vengono trasmesse allo studente attraverso esempi di situazioni di vita quotidiana. Per esempio; chiedere informazioni presso l’ufficio postale, l’ospedale, la stazione di polizia; comprendere istruzioni e norme di uso corrente, leggere cartelli e avvisi in luoghi pubblici e svolgere diverse attività comunicative per richiedere necessarie informazioni ad un ufficio pubblico e privato.

Infine, ribadiamo che l’approccio didattico che viene utilizzato per L2 si differenzia in tanti aspetti da quello che si utilizza per LS, e, di conseguenza, si differenziano anche le attività didattiche proposte agli studenti. Tanti nostri studenti non sono a conoscenza di questa differenza perciò accettano l’approccio didattico proposto dall’insegnante senza riserve. Gli insegnanti di lingue, tuttavia, dovrebbero sempre intervenire per rendere consapevoli i propri studenti della metodologia didattica adottata.

Mentre per l’insegnamento delle lingue più studiate al mondo (come l’inglese, ma anche la lingua del sì – e per fortuna, perché io devo alla didattica dell’italiano la mia specializzazione in questo campo) questa consapevolezza c’è e cresce sempre di più, invece per l’insegnamento delle lingue poco conosciute o studiate a livello globale, come il turco stesso, c’è ancora molta strada da fare, per cui il compito di rendere consapevoli gli studenti spetta a noi insegnanti di turco.

Nota Importante: Le informazioni sopra elaborate non riguardano gli studenti preadolescenti e gli studenti la cui lingua straniera è “effettivamente” superiore al livello B1. La formazione linguistica di queste due categorie di studenti con insegnanti “madrelingua turchi” – cioè con insegnanti che non conoscono altra lingua se non il turco – deve essere valutata e analizzata in una cornice diversa.